Google Nexus Q: The First Social Streaming Media Player

Durante la Google I/O Developer Conference, è stato presentato il nuovo Nexus Q e si tratta  di un dispositvo che va a far concorrenza ad Apple, Sony, Samsung e Microsoft per entrare nelle sale degli americani. La fascia di prezzo di questo dispositivo, però, lascia un po’ perplessi riguardo alla possiblità di successo di questo device. Andiamo a vedere in dettaglio.

Un Hub E Cloud Allo Stesso Tempo

Google, per la I/O Conference, ha presentato un dispositivo di straming audio e video per un utilizzo casalingo che permette di utilizzare i contenuti presenti sul Google Play Store e anche da Youtube. La fascia di prezzo di questo dispositivo è quella dei 299$ (pre-ordinabile sul Google Play Store) ed assomiglia soprattutto ad una sorta di “ponte” tra i tablets Android, smartphone e televisione. Nel video che abbiamo inserito all’interno di questo articolo, potete vedere come funziona il nuovo Google Nexus Q e di come sia ben integrato con applicazioni Google-centriche come: Google Play Music, Google Play Movies e TV e YouTube.

A nostro avviso, però, questo può essere anche un punto a sfavore per questo nuovo dispositivo che non permette, al momento, una creazione di un mercato di applicazioni dedicate al Nexus Q. Da un punto di vista hardware il Google Nexus Q può essere definito uno smartphone a tutti gli effetti poichè integra il processore CPU TI OMAP 4460, che equipaggia il Galaxy Nexus, una versione di Android 4.0, 16 GB di memoria flash ed 1 GB di RAM, porta ethernet, uscita audio ottica, micro HDMI, Bluetooth, NFC ed un amplificatore.

Il dispositivo, ovviamente, è controllabile attraverso il proprio dispositivo Android. Il design del Nexus Q è avvenieristico ma allo stesso tempo permette di avere una sfera luminosa azzurra che può cambiare colore a ritmo di musica grazie ai 32 LED integrati mentre per aggiustare il volume della musica, basta ruotare la parte superiore del dispositivo che è anche dotata di sensori touch per la modalità “silenzioso”. Da sottolineare, comunque, come Google abbia creato un dispositivo interamente “Designed and Manufactured in the U.S.A” e ciò mostra come vi sia un inizio d’interessamento nei confronti di una produzione dei gadget tecnologici in territorio statunitense. Ne avevamo già parlato in un articolo e sembra che le aziende della Silicon Valley, come Google, stiano cercando di riportare il lavoro in U.S.A. Al momento il dispositivo è solamente disponibile per il mercato statunitense e non sappiamo quando verrà commercializzato worldwide. Cosa ne pensate?

Link | cnet

@albertmarini

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