Dai Creatori di Twitter Arriva Medium: Cos’è?

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Vorrei iniziare questo articolo con la classica frase Forse non tutti sanno che… Evan Williams e Biz Stone, oltre ad essere i creatori di Twitter, sono stati a suo tempo gli sviluppatori che hanno fatto nascere la seconda  piattaforma di blogging ad oggi più conosciuta (per qualcuno anche la prima probabilmente), stiamo parlando proprio di Blogger, poi acquistata dal colosso di Mountain View.

E dopo Twitter si sono messi nuovamente all’opera per creare… cosa? Medium, una piattaforma di micro-blogging che tecnicamente dovrebbe (vorrebbe) fondere le caratteristiche di Twitter, Blogger e, perché no, anche Tumbrl. Questa nuova creatura dei due sviluppatori si insinua in una categoria ibrido che prevede una tipologia di servizio di pubblicazione del proprio materiale a template personalizzabile dove poter condividere con gli altri utenti contenuti di vario tipo: sia testuale che multimediale (immagini, video ecc).

Per un social network che apre le porte a tutti (Pinterest) se ne crea un altro “privato”, infatti al momento l’iscrizione a Medium non è ancora aperta, ma c’è solo la possibilità di richiedere la registrazione attraverso Twitter anche per capire in cosa è veramente diverso da altre tipologie di servizi molto simili. Non è ancora ben chiaro che questo prodotto in un prossimo futuro sarà distribuito anche in forma di CMS così da permetterne l’installazione anche su domini di proprietà oppure no, probabilmente la possibilità è già nella testa dei suoi creatori ma non sono ancora pronti a fare il passo più lungo della gamba e aspettano qualche primo feed back da parte degli utenti.

Le piattaforme di condivisione dei contenuti, di qualsiasi tipo e forma, stanno aumentando… ce ne sono ormai di vario tipo e genere, ma se alcune di esse le ritengo interessanti in quanto tendono ad identificarsi con un target ed un settore ben specifico (come possono essere vimeo o floggia), molte altre tendono a replicare un prodotto già esistente apportando piccole modifiche.

Il trend verso cui sembra che stiamo andando è una sempre maggiore velocità di condivisione (con un like, un retweet, un re-pin) ma una quasi inesistenza di commenti e considerazioni. Il mondo sociale sta diventando sempre più un mondo muto, quasi un ritorno all’arena romana, pollice su, il materiale che condividi è approvato, pollice verso (identificato con la non condivisione), il materiale che condividi non è di alcun interesse, ma senza poi un riscontro di opinioni approfondite, senza quel dialogo che internet, in teoria, libera e permette da un capo all’altro del globo e che si sta invece sempre più impoverendo.

La vostra opinione?

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