IPv6: La Situazione Italiana?

Per i pochi che ancora non lo sapessero, IPv6 è la nuova versione di internet protocol,  il protocollo di livello 3 più popolare, lo stesso utilizzato per le connessioni internet. Lo sviluppo della nuova versione si è reso necessario poichè il limitato numero di indirizzi IPv4 disponibili (e già esauriti oltre un anno fa) non consentirebbe più l’espansione di internet. Inoltre con la versione 6 verranno introdotte diverse nuove funzionalità che renderanno l’esperienza della navigazione più semplice e sicura.

Il 6 giugno, con il Launch Day è cominciata l’era dell’ IPv6, che ha avuto il proprio prologo nel test day di un anno fa. Visto che era andato tutto liscio, il test fu considerato superato e  ora molti opertori come  Google, Microsoft, Yahoo e Facebook lanceranno i propri siti su protocollo IPv. I grandi produttori e fornitori di servizi come  Akamai, Comcast, AT&T, DLink e Cisco si impegneranno in quella che sarà la  prima grande adozione di IPv6, promossa dalla Internet Society per spingere chi ancora non l’ha fatto a intraprendere la strada del nuovo Web. L’obiettivo è avere entro fine mese almeno l’un per cento del traffico Internet attivo su IPv6.

Sebbene la convivenza dei due protocolli non sia affatto scontata (in quanto manca la compatibilità verso il basso) per l’utente finale la cosa dovrebbe essere abbastanza trasparente. Tutti i moderni sistemi operativi dovrebbero già supportare IPv6, l’unico eventuale adeguamento potrebbe essere l’acquisto di un  modem/router più recente (a carico della compangnia telefonica nel caso di comodato d’uso).

Com’è la Situazione Italiana ?

Gli operatori di rete italiani stanno distribuendo ancora apparati domestici adatti a consentire l’accesso solo a IPv4. È facile prevedere che ci ritroveremo a fare tutto all’ultimo momento e sarà l’utente a pagarne le conseguenze. Al momento l’unica cosa che si può fare è cominciare a chiamare il proprio operatore per fare pressione, perché quando sarà il momento non si potrà fare da soli. Con una punta di ironia potremmo dire che mentre in altri stati i consumatori possono dormire sonni tranquilli, in italia sono gli operatori del settore che stanno dormendo (almeno per quanto riguarda le utenze domestiche). Vediamo più nel dettaglio la situazione dei principali operatori

Telecom Italia sta introducendo progressivamente questa tecnologia: ad oggi ha già predisposto l’IPv6 sulle proprie dorsali di rete e nelle interconnessioni con le reti di altri operatori. A Telecom Italia è stato inoltre riconosciuto il premio internazionale “Global Telecom Business (GTB) Innovation Award 2011”, per l’introduzione, assieme a Juniper Networks, della tecnologia Dual Stack Lite, che consente di incapsulare pacchetti IPv4 all’interno dell’IPv6, gestendo così in maniera ottimale la transizione dall’una all’altra versione.

Vodafone Entro il 2012 la rete fissa dell’operatore inglese sarà in grado di supportare entrambi gli standard, IPv4 e IPv6, in modalità dual stack. Questa modalità permette di fornire agli utenti due indirizzi, uno IPv4 e uno IPv6, contemporaneamente, per facilitare la transizione da uno all’altro senza che l’utente se ne accorga. Sulla rete mobile, invece, l’IPv6 farà il suo debutto sulla rete di quarta generazione LTE, prevista anch’essa per il 2012.

Wind Infostrada L’operatore è al lavoro dal 2011 per abilitare la tecnologia IPv6 sulla propria rete, sia fissa che mobile. Al momento non ci sono ancora date certe circa l’effettiva disponibilità per gli utenti, ma l’azienda si aspetta di avere maggiori informazioni in tempi brevi. L’operatore inoltre è membro della Task Force italiana per IPv6

Fastweb  La sperimentazione, raggiungibile a questo indirizzo, dà la possibilità agli utenti Fastweb di creare un tunnel IPv6 tra il proprio PC (o router) e i server di Fastweb per navigare nel mondo IPv6. Questa soluzione, per quanto lodevole, richiede che l’utente sia a conoscenza della questione, che sia in grado di aprire un tunnel (le spiegazioni sul sito sono comunque esaustive) ma, soprattutto, richiede di aprire un tunnel su ogni macchina che si desidera dotare di connettività IPv6 o, in alternativa, aprire il tunnel sul proprio router, a patto però che questo supporti questa possibilità (la lista non è molto ampia, purtroppo).

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