Greenpeace, Il Cloud E L’Ambiente

L’importanza dell’utilizzo delle risorse del pianeta dovrebbe essere una tematica trattata quotidianamente per sensibilizzare le persone. Da questo punto, Greenpeace si è sempre battuta per molte cause sia ambientali che industriali. Negli ultimi anni ha deciso di redarre annualmente una classifica che raggruppa le maggiori aziende mondiali del settore IT analizzando i fattori ambientali. In un periodo in cui la tecnologia sta effettuando una transizione verso il cloud, Greenpeace ha deciso di creare una classifica specifica al cloud. Guardiamo come è andata.

Il Cloud Di Amazon, Microsoft E Apple Non E’ Abbastanza Pulito

Facebook, Amazon, Apple, Microsoft, Google, and Yahoo – these global brands and a host of other IT companies are rapidly and fundamentally transforming the way in which we work, communicate, watch movies or TV, listen to music, and share pictures through “the cloud.”

La tecnologia consente di poter mantenere i dati in altre parti del mondo ed essere totalmente accessibili da qualsiasi dispositivo connesso alla rete. L’idea di cloud si basa su questo concetto che è diventato mano a mano sempre più diffuso nelle infrastrutture IT fino ad oggi, dove le maggiori aziende IT hanno una loro infrastruttura Cloud. Immaginate cosa stiamo intendendo con infrastruttura, centinaia/migliaia di processori, schede madri, alimentatori che richiedono un’alimentazione continua 24 ore su 24 (parliamo di megawatt) ed hanno carichi di lavoro anche molto intensivi visto che vengono sfruttati da migliaia di persone. Greenpeace ha deciso quindi di effettuare una ricerca e pubblicarla online in modo tale da informare quanto sia “pulito” il cloud che stiamo utilizzando. Sono stati  analizzati vari fattori che incidono sulla qualità del cloud, soprattutto i consumi e le fonti che producono l’elettricità utilizzata da questi mega-infrastrutture. In questo studio, inoltre, vengono anche approfondite le tematiche della location dove viene posto il datacenter. Greenpeace tende a sottolineare come negli Stati Uniti si siano create proprio delle zone dove sono stati implementati i maggiori data center al mondo come Chicago, North Carolina e Virginia. Mentre l’idea di Facebook di inserire il suo datacenter in un Svezia alimentato da energie rinnovabili è stata apprezzata dalla stessa Greenpeace.

Chicago has become one of the hottest data center markets in the U.S. due to its status as a major internet connection hub and low energy prices.
The U.S. East Coast states of North Carolina and Virginia have emerged as two of the fastest growing locations for cloud computing.
Facebook stated that renewable supply was a key factor in its recent investment in Lulea, Sweden, a data center powered almost exclusively by renewable energy.

Dallo studio condotto emergono risultati positivi per Facebook, Yahoo, Dell e Google mentre Microsoft, Apple, Amazon e Twitter non sono riuscite ad ottenere una valutazione sufficiente. Una tra le prime aziende, però, a replicare all’indagine è stata Apple che attraverso un portavoce  ha sostenuto che il datacenter in North Carolina sarà uno tra i più puliti al mondo dal momento che tra qualche mese potrà vantare del più grande impianto a pannelli solari negli Stati Uniti e fornirà il 60% dell’energia necessaria per alimentare l’intero centro.
Il cloud diventerà più pulito in futuro? Cosa ne pensate?

Link | Greenpeace

@albertmarini

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