Intervista di Kim Dotcom: Il Fondatore di Megaupload “Libero” di Parlare

E’ dalla Chiusura di Megaupload che seguiamo i vari sviluppi della vicenda, non solo del sito di hosting ma anche del suo fondatore. Kim Dotcom, per chi ancora non lo sapesse il fondatore di Megaupload, è recentemente riuscito ad uscire di prigione, dopo che gli è stata offerta la possibilità (in un primo tempo negata) di pagare la cauzione dietro alla considerazione che, secondo il parere del giudice,  non avrebbe nessun patrimonio nascosto che gli permetterebbe la fuga dalla nazione, ricordiamo che tutti i suoi beni sotto sequestro al momento.

La libertà su cauzione non gli permette di allontanarsi a più di 80 km dalla sua abitazione, lo costringe ad avvertire le autorità con 24 ore di anticipo riguardo a eventuali spostamenti e, soprattutto, non gli permette di avere, in alcun modo accesso ad internet ma il regolamento, a quanto pare, non dice nulla sulla possibilità di rilasciare interviste. Vediamo cosa Dotcom ha detto all’emittente New Zealand’s 3 News.

Intervista di Kim Dotcom: Il Fondatore di Megaupload “Libero” di Parlare

Sono un bersaglio facile. La mia vistosità, la mia storia come hacker, sapete, non sono americano, vivo da qualche altra parte del mondo in Nuova Zelanda. Ho targhe divertenti sulle mie automobili, sapete, sono un bersaglio facile. Non sono Google. Non ho 50 miliardi di dollari sul conto e proprio ora non ho nemmeno un centesimo.

Non si nasconde dietro ad una foglia e non cerca di tenere un basso profilo il fondatore del Sito di Hosting più famoso del mondo, ci tiene a sottolineare ai microfoni di questa emittente neozelandese come la sua vicenda sia costellata di ipocrisie, una su tutte il fatto che ci sono tantissimi altri siti che forniscono lo stesso identico servizio di Megaupload (anche nel momento in cui il suo sito è stato sequestrato) ma che non hanno di certo subito la stessa sorte.

Kim Dotcom prosegue poi sottolineando quella che è sempre stata la sua difesa, ovvero che sarebbe stato impensabile riuscire ad individuare tutti i contenuti che violavano il copyright per il fatto che il sito aveva acquisito una dimensione e un numero di utenti strabiliante, non risparmia nemmeno le Major Americane, ree di esportare i propri prodotti nei paese esteri con mesi e mesi di ritardo, un problema che da sempre è stato sollevato dal mondo di internet, pur non essendo questa una scusante in senso stretto perché non è certo l’unica motivazione per cui il fenomeno della pirateria continua a proliferare.

Ed ecco l’intervista completa di Kim Dotcom rilasciata al network New Zealand’s 3 News e segnalata su TheVerge.

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